ARTICOLI In questa sezione, gli articoli si concentreranno su medicina narrativa, medical humanities ed etica della cura. Analizzando studi pubblicati su riviste scientifiche autorevoli, si tenterà di offrire un punto di partenza per un dialogo interdisciplinare che coinvolga tutti i professionisti della salute. L’obiettivo è contribuire alla costruzione di una pratica clinica più completa e personalizzata, che valorizzi sia l’efficacia degli interventi che la dimensione umana dell’esperienza di malattia
Massimiliano Marinelli Centro Studi SIMeN 23 maggio 2025
Io e il team
dall’articolo Analisi narrativa di una indagine conoscitiva sull’argomento: Io e il Team

premessa
L’importanza del lavoro in team è un tema centrale nella pratica sanitaria moderna, e l’articolo “Analisi narrativa di una indagine conoscitiva sull’argomento: Io e il Team” di Stefania Lopatriello et al. offre un interessante approfondimento su come i farmacisti ospedalieri italiani vivano questa esperienza
Lo studio
Obiettivo
L’obiettivo dello studio era quello di ottenere una fotografia del vissuto dei partecipanti rispetto alla loro esperienza di team nella routine professionale, al fine di comprendere come le competenze manageriali possano essere necessarie per il miglioramento della professione.
Metodologia.
Le narrazioni sono state raccolte in modo anonimo nell’ambito di un modulo di 4 ore dedicato alla farmacia narrativa di un master universitario. I farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici territoriali sono stati invitati su base volontaria a descrivere la loro idea e la loro esperienza di lavoro in team in una narrazione libera con l’unico stimolo “Io e il Team“.
La prima lettura delle narrazioni è stata personale e incondizionata da parte del team di lavoro, mentre la seconda lettura è stata condivisa in una webcall e si è avvalsa delle classificazioni della medicina narrativa per ordinare le narrazioni.
Successivamente, le narrazioni sono state analizzate con il metodo della “Grounded Theory“.
Le narrazioni sono state analizzate per i codici narrativi e per le variabili anagrafiche (età, genere, sede geografica di lavoro, ruolo professionale) mediante il software MAXQDA (v. 2022).
I risultati sono stati espressi come categorizzazione dei codici per singola variabile e frequenza di parole riportate, mediante la cosiddetta “nuvoletta di parole” o word cloud.
Infine, i risultati sono stati confrontati con una definizione standard di team di successo.
I risultati
I risultati dello studio hanno evidenziato che:
nel vissuto di team manca per lo più la dimensione del futuro e prevale la stabilità, ma esiste una progressione verso la positività che è trasversale alle fasce di età e alle aree geografiche.
Il team è descritto per lo più come una relazione che porta dal tu al noi e al camminare insieme, e l’esperienza del team è maggiormente legata alla comunicazione che alla azione.
L’importanza di lavorare in team è evidente dai risultati dell’analisi qualitativa: le narrazioni mostrano per lo più una certa abitudine, consuetudine a lavorare in team, che rivela, tuttavia, sfiducia (per lo meno nel genere femminile e nei professionisti “più anziani”) e stabilità delle relazioni, senza una particolare evoluzione in positivo, un miglioramento percepito e strutturato.
Il lavoro in team, il rapporto con i colleghi e il clima lavorativo sono descritti come un punto di forza nei racconti dei più giovani e come un aspetto spesso critico per gli strutturati di fascia di età intermedia.
La presenza di un buon leader è fondamentale, la cui assenza porta a disorientamento del team stesso, disomogeneità di compiti, insoddisfazione e sfiducia verso i colleghi.
Un atteggiamento di ascolto nella comunicazione è riportato più spesso nel vissuto di team e si può quindi ritenerlo più fondante nella costruzione del team rispetto a ciò che si fa insieme.
Altre caratteristiche, come la necessità di avere una chiara direzione di lavoro, la necessità di avere e conoscere procedure e percorsi prestabiliti e la necessità di avere uguale leadership tra i membri del team, sono risultate meno presenti nella consapevolezza del farmacista ospedaliero.
La narrazione dei propri vissuti si conferma essere uno strumento di empowerment funzionale all’elaborazione da parte del farmacista di risposte adeguate alla sensazione di impotenza.
Commento
In questo caso, la medicina narrativa è stata utilizzata come metodo di ricerca, dimostrando il suo valore nell’analizzare i vissuti professionali e nel comprendere le dinamiche del lavoro in team. Tuttavia, sarebbe utile considerarla anche come strumento migliorativo, capace di intervenire sugli aspetti critici emersi dallo studio.. Tre questioni centrali meritano attenzione: la sfiducia di fondo, la mancanza di una prospettiva futura e l’apparente predominanza della comunicazione rispetto all’azione. Questi elementi, strettamente interconnessi, rappresentano non solo sfide, ma anche opportunità per promuovere un cambiamento positivo.
La costruzione di un’identità narrativa condivisa può essere una risposta efficace. Tale identità si realizza quando il team si riconosce come una comunità orientata a obiettivi comuni e capace di mantenere le promesse. Ciò non solo rafforza la fiducia reciproca, ma integra la dimensione del futuro nelle pratiche quotidiane, facendo emergere la comunicazione come un’azione intrinsecamente legata al raggiungimento degli obiettivi.
Il passaggio dall’“io” al “noi” rappresenta un aspetto importante in questo processo. Il cambiamento implica l’ingresso in una dimensione di etica della cura, che riconosce nella relazione e nell’interdipendenza i suoi pilastri fondamentali. Le metafore emerse dallo studio, come “famiglia” e ’“ingranaggio”, già riflettono questa visione, enfatizzando il contributo indispensabile di ogni individuo al funzionamento generale del gruppo.
Per sviluppare un team coeso e proiettato al futuro, può essere opportuno integrare questi valori in modo strutturale. Le relazioni di fiducia, la consapevolezza dell’interdipendenza e la capacità di tradurre le promesse in azioni concrete sono elementi fondanti di un team efficace. La narrazione, in questo contesto, non è solo un mezzo di riflessione, ma diventa essa stessa azione, favorendo un cambiamento culturale che può trasformare le dinamiche di team.
In sintesi, l’approccio narrativo potrebbe dimostrarsi una risorsa preziosa, non solo per comprendere le sfide, ma anche per ispirare soluzioni pratiche e sostenibili, che promuovano fiducia, coesione e progettualità a lungo termine. Questo metodo può rappresentare un elemento chiave nella formazione dei farmacisti e degli operatori sanitari, integrando valori umanistici con obiettivi professionali. Alla luce di quanto è emerso si fanno proprie le parole finali dell’articolo «tali competenze potrebbero essere implementate nei corsi di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, all’interno dei quali non sono presenti insegnamenti al di fuori della cornice biomedica, eccezion fatta per interventi spot sul territorio italiano».
Bibliografia
Faggiano ME, Scala D. Farmacia Narrativa come strumento di formazione e ricerca. Uno studio pilota. GIFAC 2020;34(2):55-61. link
Lopatriello, S., Bellante, L., Consiglio, A., Lacaita, M. V., Faggiano, M. E., & Scala, D. (2024). Analisi narrativa di una indagine conoscitiva sull’argomento: Io e il Team. GIFaC, 38(2-3), 75-84. http://dx.doi.org/10.1721/4349.43359